"Sono molto soddisfatto per questo obiettivo, non era facile cercare le firme, dopo le alluvioni dell'ultimo mese, che hanno incrementato il malcontento della gente, l'elemento prioritario era ripristinare il territorio". Sono le prime parole a lapolcevera.it di Massimiliano Tovo, ufficialmente candidato alle primarie del Partito Democratico per le elezioni regionali.
"Quasi duemila firme sono segno e testimonianza di fiducia che ricevo e spero di non deludere. - prosegue Tovo - E' stato un lavoro di squadra e ringrazio tutti i collaboratori, ora posso dire che sono primarie di coalizione e sono soddisfatto perché non la considero una partita individuale ma è un contributo alla realizzazione di un programma che dovrà governare i prossimi cinque anni la nostra Regione. Sono contento perché spero di poter mettere sul tavolo della coalizione e del futuro candidato presidente alcuni temi che considero importanti per un vero cambiamento. Il mio è un programma costituzionale e democratico per il rilancio della Liguria. Ritengo che la politica debba tornare ad essere un elemento di incontro, dove ciò che è impossibile diventa realizzabile, dove si cerca di studiare le soluzioni. Lo dico sapendo che siamo in criticità assoluta, ma nel 1948 siamo usciti da una situazione molto più drammatica, eravamo un paese istituzionalmente ed economicamente distrutto, ma nell'arco di pochi anni grazie alla volontà e all'impegno siamo diventati la quinta potenza al mondo. Quindi anche nei momenti difficili se c'è buon senso e buona volontà si può riemergere".
Massimilano Tovo, ex assessore nel Comune di Sant'Olcese e candidato alle primarie per il Centro Democratico, sa bene quali sono i problemi dell'entroterra: "Valorizzare l'entroterra per me è la chiave principale del rilancio della Liguria. Servono politiche nuove, mirate a ripopolarlo perché noi oggi viviamo anche il dissesto idrogeologico, quindi servono interventi per sistemare zone danneggiate dall'alluvione e anche per portare i servizi nelle zone più interne: reti stradali, scuole, servizio pubblico. Tutto quello che oggi manca".
E tutto questo potrebbe in qualche modo prevenire anche i disastri alluvionali dell'ultimo mese?
"Certo, oggi siamo chiamati ad agire in urgenza per restaurare e mettere in sicurezza dove si vive. Mancano i soldi, ma la Regione deve ottenere il pagamento immediato dal Governo, finché non c'è questo non si può rilanciare il territorio. Quindi si deve avere un immediato riscontro finanziario ed economico per fare anche prevenzione. Cerchiamo di non intervenire più solo dopo i disastri, l'entroterra deve essere rilanciato con nuovi servizi e riprendendo in mano gli insediamenti produttivi che la crisi economica ha fatto chiudere.Anche per quanto riguarda i piccoli esercizi commerciali: hanno chiuso per colpa dell'aumento della Tasi. Credo che la Regione debba assicurare un procedimento che consenta agli esercizi posti nelle aree più disagiate delle agevolazioni a livello tassativo in modo che le attività restino aperte e siano un presidio sociale sul territorio".
Altri temi "caldi" in questo periodo sono disoccupazione, sanità e trasporti.
"Per quanto riguarda la disoccupazione non si può più restare fermi alla politica dello slogan, ma aver il coraggio di proporre scelte. Sul trasporto pubblico ritengo che non possiamo dormire sonni tranquilli. La nascente Città Metropolitana dovrà affrontare problemi non facili da risolvere e la Regione dovrà intervenire e non ci saranno risorse sufficienti. Infine per quanto riguarda la sanità è il momento di dire quale ospedale di vallata si vuole costruire. Basta con i soldi spesi per progetti mai realizzati. Oggi forse con quei soldi assisteremo persone, che ora si vedono tagliati fuori dai servizi".
Elisa Zanolli