Approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica per il restauro di Villa Pallavicini a Rivarolo. Investimento di quasi 5,5 milioni di euro
Messa in sicurezza complessiva, rifacimento di tetto, facciate e serramenti, miglioramento sismico dell’immobile per la sua restituzione alla cittadinanza e alla pubblica fruizione dopo decenni di abbandono: sono i lavori di restauro e gli obiettivi previsti per
Villa Pallavicini, a
Rivarolo, dal progetto di fattibilità tecnico-economica approvato dalla Giunta comunale su proposta del vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Pietro Piciocchi.
L’intervento, finanziato con risorse del PNRR per un ammontare di 5,48 milioni di euro tra acquisto e ristrutturazione, rientra nel progetto di Piano Urbano Integrato della Città Metropolitana di Genova che punta alla trasformazione dei territori locali attraverso interventi di miglioramento delle aree urbane fragili, con particolare attenzione alla creazione di nuovi servizi e alla riqualificazione dell’accessibilità e delle infrastrutture.
«La riqualificazione di Villa Pallavicini è sempre stata una priorità per la nostra Amministrazione che, attraverso il Piano Urbano Integrato, destina 92 milioni di euro di risorse PNRR - di cui 5,5 solo per il restyling di questo meraviglioso monumento di Rivarolo - per interventi di rigenerazione urbana e rifunzionalizzazione di strutture edilizie di pregio diffuse sul territorio comunale e, in particolare, nella zona compresa tra Val Polcevera e Sampierdarena – spiega il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Pietro Piciocchi – Villa Pallavicini è un tassello centrale della nostra strategia di trasformazione di territori vulnerabili in città intelligenti e sostenibili, utilizzando innovazione e tutela del patrimonio culturale come propulsori di una migliore inclusione sociale e per la riduzione di emarginazione e degrado sociale. L’approvazione del progetto di fattibilità tecnico-economica di Villa Pallavicini è un importante obiettivo intermedio raggiunto in collaborazione con il Municipio Valpolcevera e con le associazioni del territorio che si sono spese, e continuano a farlo con grande generosità, per la valorizzazione di un gioiello tra i più affascinanti del nostro patrimonio di Ville che, un tempo, appartenevano alle famiglie aristocratiche genovesi e che oggi – conclude Piciocchi – vogliamo far diventare parte integrante dell’offerta culturale, artistica e turistica della nostra città, a partire dalle delegazioni».
Nel caso di Villa Pallavicini, l’obiettivo è di riqualificare e rivitalizzare un immobile storico di Rivarolo, della Val Polcevera e di tutta la città, gioiello del patrimonio artistico e architettonico genovese, attraverso un’importante opera di restyling interna ed esterna.
«Sono contento del risultato di acquisizione e dell’approvazione del primo progetto per la rigenerazione di Villa Pallavicini a Rivarolo. Questo è il frutto di un importante lavoro di squadra tra Municipio Valpolcevera, Comune di Genova e gli “Amici di Villa Pallavicini” che grazie al lavoro sinergico con il FAI ha portato la Villa a diventare “Luogo del Cuore” – sottolinea il presidente del Municipio V Valpolcevera Federico Romeo – Aspettiamo da molto tempo questo momento e sono fiducioso sulla totalità dei finanziamenti e sull’inizio dei lavori in tempi brevi, proprio per poter arrivare alla completa ristrutturazione di tutto l’edificio che tornerà a ospitare gli uffici municipali, la Polizia Locale e una serie di spazi dedicati alle associazioni del quartiere e alla cittadinanza, con nuovi locali espositivi e museali. Tutto questo, insieme al nuovo giardino, rappresenta un grande intervento di rigenerazione urbana per la nostra Rivarolo».
STATO ATTUALE DELLA VILLA E PROGETTO DI RESTAURO
Attualmente l’edificio, abbandonato da decenni alle intemperie, si presenta in avanzato stato di degrado, soprattutto a causa di continue infiltrazioni di umidità che, se non sembrano aver compromesso la stabilità dell’apparato murario ed in particolare delle strutture portanti verticali, hanno invece molto indebolito le strutture orizzontali in legno, causandone in diversi casi il collasso, oltre a tutti gli elementi di finitura: intonaci, decori a stucco, tinteggiature, pavimenti (non tutti), in molti casi difficilmente recuperabili se non con importanti interventi di restauro.
Analogo stato di degrado caratterizza i serramenti, interni ed esterni, e gli spazi esterni, soprattutto per quanto riguarda il giardino al primo piano e il cortile lungo via Vezzani.
L’avanzato stato di degrado in cui versa l’immobile richiederà una serie di interventi di consolidamento strutturale e restauro molto onerosi, con un risanamento generale della struttura che includerà anche il rifacimento delle coperture ed il restauro delle facciate e del doppio scalone esterno, oltre alla predisposizione dei sistemi impiantistici.
Per quanto riguarda gli spazi interni, sono previsti il recupero e la rifunzionalizzazione del solo piano terra con l’apertura di alcuni locali adibiti a sportello anagrafe e cimiteriale, e un’eventuale caffetteria, tutti accessibili dall’atrio centrale. Inoltre saranno presenti locali destinati a spazi museali/espositivi sia al piano terra sia, in parte, a quota ribassata, accessibili dall’esterno dal cortile a sud della villa.
La strategia di intervento adottata privilegerà la conservazione e il restauro degli elementi esistenti, nel rispetto delle tecniche costruttive originarie della struttura. Solo in presenza di porzioni interamente collassate, per le quali non è più possibile il riutilizzo delle strutture originarie, si procederà con l’introduzione integrale di una nuova struttura in sostituzione di quella preesistente, in linea con le medesime tecnologie costruttive e gli stessi materiali riscontrabili sull’impianto originale.
Dopo Ferragosto inizieranno le fasi di progettazione definitiva ed esecutiva. Al termine dei lavori, il cui inizio è previsto a gennaio 2024 e che dovranno concludersi entro il 2026, lo splendido edificio settecentesco di Villa Pallavicini tornerà ad essere un punto di riferimento della vita quotidiana dei residenti di Rivarolo e di tutta la Val Polcevera.
«Il progetto di ristrutturazione di Villa Pallavicini si inserisce alla perfezione nel quadro del percorso di valorizzazione e riscoperta dell’immediato entroterra genovese, intrapreso negli ultimi anni dall’Amministrazione – commenta il consigliere delegato in materia di tutela e sviluppo delle vallate Alessio Bevilacqua – Gli interventi spot del passato hanno lasciato il posto a una programmazione basata sulla messa a sistema di progettualità, sviluppate con il prezioso apporto delle associazioni e i comitati dei vari territori, che mirano concretamente al rilancio di una porzione di territorio dotata di un patrimonio storico, culturale e paesaggistico che merita di essere restituito a residenti e turisti in tutta la sua bellezza. In questo senso, Villa Pallavicini ha potenzialità enormi che finalmente saranno sfruttate a meglio, restituendo ai cittadini di Rivarolo, che per primi hanno promosso campagne per la riqualificazione del sito, e agli abitanti di tutta la Val Polcevera, un punto di attrazione tra i più significativi di questa splendida valle. Un intervento che il territorio valpolceverasco attendeva da tanti anni e che si aggiunge, ad esempio, al recente inizio dei lavori di riqualificazione dell’Acquedotto Storico della Val Bisagno».
Il progetto mira al trasferimento a Villa Pallavicini della sede e degli uffici del Municipio V Valpolcevera, in linea con il passato quando l’antico Comune di Rivarolo Ligure, prima del suo accorpamento al Comune di Genova, aveva proprio qui la sua sede amministrativa. Inoltre, Villa Pallavicini andrà a ospitare gli uffici del distretto V della Polizia Locale.
Alcuni spazi saranno concessi anche ad associazioni del territorio quali gli Amici di Villa Pallavicini e il Comitato Rivarolo che tanto si sono prodigati nel promuovere, in sinergia con le istituzioni locali, un piano di recupero e valorizzazione della struttura.
«Il risultato di oggi è frutto di un lavoro durato diversi anni che vedrà la rinascita di Villa Pallavicini con spazi destinati al Municipio e a uffici per servizi pubblici – ricorda la presidente dell’associazione Amici di Villa Pallavicini a Rivarolo Laura Canepa – Ma il dato a nostro avviso più importante è che una parte dell’immobile ospiterà un polo culturale con il Museo della Val Polcevera e luoghi di aggregazione e di studio. Da ricordare anche il ruolo del FAI che è il primo ente con cui abbiamo avuto contatti affinché ci aiuteranno nell’opera di recupero di questo sito. Siamo molto contenti e non vediamo l’ora che i lavori possano iniziare per trasformare il nostro sogno in realtà».
In collaborazione con le associazioni del territorio, il Comune di Genova ha partecipato al bando “I luoghi del cuore” del Fai, Fondo Ambiente Italiano, per realizzare un intervento autonomo e funzionale di restauro della pavimentazione antistante l’ingresso al piano terra della Villa, escluso dal Piano Urbano Integrato di Città Metropolitana. Per questi lavori esiste già un progetto definitivo approvato dal Comune.
Nata in origine come dimora agreste, poi diventata sede di rappresentanza della famiglia Pallavicini, la Villa ha subito negli anni svariate modifiche architettoniche e di utilizzo. Nelle sue stanze, nel 1793, si svolse l’importante incontro fra l’ambasciatore inglese Sir Francis Drake e Gian Carlo Pallavicini, già doge di Genova, per difendere la neutralità della Repubblica genovese oppressa dai francesi da terra e dagli inglesi dal mare. Nel 1815 il pittore Paolo Gerolamo vi ospitò papa Pio VII nel suo viaggio in fuga dall’esercito francese.
Villa Pallavicini e la sua corte, con la magnifica doppia scalinata in marmo, sono sempre state il luogo prescelto per le celebrazioni e le manifestazioni organizzate nel quartiere di Rivarolo. L’edificio, nel 2020, ha partecipato al Censimento dei Luoghi del Cuore del Fai ed è stata così apprezzata da diventare essa stessa “Luogo del Cuore”. A seguito di tale risultato il Comune ha acquisito la Villa che è ora patrimonio della città di Genova.