Il barocco genovese nell'Oratorio di N.S. Assunta di Coronata
Un pregevole esempio di barocchetto genovese, così viene definito l'Oratorio di N.S. di Coronata, edificato nel Seicento dalla Confraternita del Gonfalone, che ingrandì una preesistente costruzione cinquecentesca. Alla sobria struttura esterna, si contrappone la ricca decorazione dell'interno, in cui affreschi, tele, stucchi e suppellettili si integrano fra di loro.
Ogni anno la prima domenica d'agosto viene portata in processione l'antica statua della Madonna di Coronata, di proprietà dell'Oratorio, sulla sua preziosa cassa secentesca.
Tornando alla storia dell'oratorio sappiamo che l'esercito austriaco, durante l'occupazione della Valpolcevera (1747), provocò danni gravissimi all'Oratorio, oltre che al Santuario di Coronata. I confratelli sostennero spese ingenti per le riparazioni e per reintegrare arredi e suppellettili nel loro edificio sacro.
Dopo un periodo in tono minore, che va dall'epoca napoleonica (1798) a tutto l'ottocento, l'Oratorio riprese in pieno la sua vita; un'opera di misericordia in cui erano impegnati i confratelli era il «trasporto cristiano dei defunti». L'edificio sacro della Confraternita accolse tutte le attività parrocchiali in due momenti dolorosi: dal 1943 al 1955 dopo il bombardamento del Santuario, e durante la sua ulteriore chiusura (1963-1971) provocata dalle mine utilizzate nella costruzione della sottostante galleria autostradale.