Migranti, Grondona: "A Cascina Canepa lavorano, cucinano e imparano l'italiano"
Una cinquantina di profughi potrebbero essere ospitati in un edificio ex Enel in via Gallino, tra Pontedecimo e Mignanego. In tutto sono centoventisette i migranti che la Liguria deve accogliere, e le prefetture sono alla ricerca di spazi da destinare alla prima accoglienza.
A Mignanego sono già presenti dieci migranti che vivono dall'inizio della primavera a Cascina Canepa grazie alla Comunità di San Benedetto al Porto.
Lapolcevera.it era stata alla serata di presentazione
(leggi l'articolo qui): i ragazzi erano arrivati da poco, facevano fatica a raccontare le loro storie. Oggi, dopo qualche mese, ci siamo fatti raccontare direttamente dal sindaco di Mignanego, Maria Grazia Grondona, i risultati fin qui ottenuti.
"Grazie all'aiuto di volontari i ragazzi stanno imparando l'italiano, - racconta il sindaco - e se arrivati qui non conoscevano la nostra lingua, oggi riescono a scrivere il loro nome e a firmare. Hanno sempre assieme un tutor e pian piano si stanno facendo conoscere. Hanno deciso di sistemare Cascina Canepa e gli spazi attorno alla casa. Due di loro sono falegnami e hanno creato un laboratorio dove fanno piccoli lavoretti, a turno aiutano la cuoca in cucina. E' un modo per conoscersi, continuare a imparare la lingua e sentirsi utili. Stanno imparando a vivere una vita normale, loro che così giovani hanno camminato per mesi prima di riuscire ad arrivare ai barconi senza sapere se ci sarebbero riusciti. Quest'estate li abbiamo invitati alle feste e ci hanno presentato i loro balli e la loro cultura. La nostra esperienza è molto positiva, ma sono anche pochi e vivono quotidianamente con un tutor. La Comunità di San Benedetto ha pensato ad una borsa lavoro, a carico della stessa Comunità, destinata a questi ragazzi per aiutarli e farli uscire sul territorio. Il Comune di Mignanego apprezza l'idea e se questa borsa lavoro verrà attivata l'impegno sarà concordato e avverrà nel territorio comunale".