L’autoguidovia della Madonna della Guardia era una peculiare tranvia che collegava San Quirico al santuario della Madonna della guardia sul Monte Figogna. Caratterizzato da una originale soluzione tecnologica che consentiva di aumentare l'aderenza dei veicoli sulle salite, l'impianto fu attivo fra il 1929 e il 1967.
Il Santuario
era meta di un flusso di pellegrini e turisti tale che già nella prima metà dell’Ottocento si pensò alla costruzione di una ferrovia a cremagliera; l'idea fu però abbandonata
.
Nel 1896 venne progettata una ferrovia a trazione elettrica che arrivò anche alla fase esecutiva tanto che nel1900 iniziarono i lavori presto abbandonati per sopravvenuti problemi tecnici ed economici. Il successivo progetto di una funivia fece naufragio a causa dello scoppio della prima guerra mondiale.
Fu così che finita la guerra, negli anni venti l’imprenditore piacentino Carlo Corazza in segno di devozione per grazia ricevuta prese l'iniziativa di collegare il fondovalle con la vetta del Monte con un mezzo meccanico dato che già da molti decenni si era sentita la necessità di migliorare le condizioni di trasporto dei numerosi pellegrini che al tempo erano costretti a raggiungevano la meta a piedi o a dorso di muli lungo i tortuosi sentieri esistenti.
Nel dicembre del 1924 nacque la Società Anonima Ferrovia Santuario della Guardia, che presentò un progetto basato su un nuovo sistema, definito autoguidovia, inventato dal piacentino Alberto Laviosa e che usava la trazione su gomma unendola alla guida su rotaia.
I lavori di costruzione iniziarono nel 1925 con sulla prima tratta dalla frazione di Serro, nell’allora comune autonomo di San Quirico alla località Cà Bianca nel comune di Ceranesi per una lunghezza di 8.861 metri con gli scambi per gli incroci siti nelle località di
Riviera,
Fontanassi,
Gaiazza,
Sareto,
Panigone,
Galleria e
Piani[.
La tratta venne inaugurata il 28 luglio 1929. Il collegamento completo venne portato a termine qualche anno dopo e inaugurato il 28 luglio 1934.
Il declino della linea cominciò già negli anni cinquanta, con la progressiva diffusione di automobili e corriere; la successiva realizzazione del nuovo collegamento stradale nel 1963 e l’integrazione del servizio con autobus a partire dal 1964 ne decretarono la crisi.
I costi di esercizio sempre maggiori della guidovia e la necessità di costosi lavori di ammodernamento proprio quando diminuivano i passeggeri determinarono il 31 ottobre 1967, data di scadenza della concessione, la definitiva cessazione del servizio. L'infrastruttura dell’autoguidovia era costituita da due cordoli in calcestruzzo, larghi 25 cm, con delle rotaie che fungevano da guide (sistema Laviosa). Le automotrici, erano dotate di ruote in gomma pienadotate di bordino come quello delle ruote ferroviarie: le gomme, che sopportavano il peso dei veicoli, rotolavano sui cordoli in calcestruzzo posti esternamente alle rotaie; le rotaie invece, a scartamento metrico, guidavano i veicoli grazie al normale bordino ferroviario. Giunti a termine corsa i rotabili, monodirezionali venivano girati a mano su apposite piattaforme.
La linea, a binario unico, raggiungeva una lunghezza complessiva di 10.594 metri, con un dislivello di 704 metri ed una pendenza media del 66,5 per mille, massima dell'83 per mille. A scongiurare eventuali incidenti, prima della stazione Serro, a valle, era presente un tronchino di salvamento in salita, da impiegare nel caso si fosse verificata una rottura dei freni.
La guidovia non svolgeva soltanto il servizio di trasporto passeggeri, ma anche merci, trasportando paglia, sabbia e generi alimentari. Durante alcune festività l'impianto risultava attivo anche la notte. Durante l'Anno Santo del 1950 la guidovia fornì il suo massimo contributo trasportando un gran numero di pellegrini al Santuario mediante numerosi convogli speciali e trasportando quasi 100 persone per ciascuna motrice, con punte di 3000 persone al giorno durante i giorni festivi.
(Foto di Rita Montaldo - Fonte testo: Wikipedia)