Parte in Valpolcevera il più importante intervento di edilizia residenziale sociale (social housing) a Genova rivolto a quella fascia di persone e nuclei familiari che non riescono ad accedere al mercato libero a causa dei valori della locazione troppo elevati.
Questa mattina la Giunta comunale ha approvato un progetto in un’area circoscritta a nord da via Maritano, ad est da via Ortigara e ad ovest dall’autostrada A7 Genova-Milano, che prevede la costruzione di 50 alloggi da affittare a canone moderato con un vincolo di durata di 15 anni.
Il canone moderato (legge regionale 38/2007) è stato introdotto nelle norme urbanistiche comunali per chi non riesce ad avere neppure una casa popolare perché il pur basso reddito non gli consente di collocarsi in posizione favorevole nella graduatoria.
I 50 alloggi – ne erano previsti 67 nel progetto iniziale – verranno assegnati, su proposta dell’Agenzia Sociale per la Casa, sulla base di un ISEE minimo che permetta il pagamento della locazione.
La realizzazione del progetto di Via Maritano non ha richiesto varianti urbanistiche essendo conforme sia al PRG del 2000 sia al PUC recentemente adottato dal Consiglio Comunale e prevede anche la realizzazione di 11 posti auto pubblici, di una zona dedicata alla raccolta dei rifiuti accessibile ai mezzi e di circa 1.700 mq destinati a verde attrezzato con percorsi, panchine e giochi.
L’intervento è stato preceduto dalla demolizione (eseguita da Spim nel 2012) di un edificio industriale degradato e abbandonato da decenni e fa parte dell’accordo di programma sottoscritto dal Comune di Genova con la Regione Liguria per l’attuazione del programma di social housing.
L’intervento edilizio riguarda la realizzazione di un edificio residenziale destinato ad alloggi per la locazione a canone moderato e fa parte dell’Accordo di Programma sottoscritto dal Comune di Genova con la Regione Liguria per l’attuazione del Programma di Social housing di Genova.
L’Accordo di Programma prevede l’erogazione di un cofinanziamento regionale per euro 2.550.140,45 su un costo di realizzazione che supererà gli 8 milioni.
Durante la procedura di approvazione del progetto in Conferenza dei Servizi, e a seguito delle osservazioni dei cittadini e del Municipio Valpolcevera, l’intervento è stato ridimensionato dalle 67 unità immobiliari alle 50 attuali.
L’intervento riguarda la demolizione (già eseguita da SPIM nel 2012) di un precedente manufatto industriale (degradato e abbandonato da decenni) e la sua sostituzione con un edificio di edilizia residenziale sociale. Si tratta di un esempio di attuazione della filosofia del nuovo piano urbanistico comunale del “costruire sul costruito”. Nella fattispecie l’edificio preesistente aveva una superficie agibile pari a 4.159 mq mentre il nuovo palazzo sarà di 3.243 mq. La riduzione della volumetria, oltre a venire incontro alle richieste espresse localmente, permetterà un netto miglioramento della permeabilità del suolo: il 60% dell’area sarà lasciata libera da edificazioni.
Per la realizzazione del progetto non è stata necessaria nessuna variante urbanistica in quanto pienamente conforme sia al PRG del 2000 che al PUC recentemente adottato dal Consiglio Comunale.
L’area di progetto è circoscritta da via F. Maritano a nord, via Ortigara ad est e l’autostrada A7 Genova Milano ad ovest, tale collocazione ha indotto una serie di vincoli alla superficie ove potrà effettivamente svilupparsi il nuovo edificio.
Nell’area dell’intervento verranno realizzati 11 posti auto pubblici, oltre a una zona dedicata alla raccolta dei rifiuti accessibile ai mezzi. L’area di circa 1.700 mq destinata a verde attrezzato con percorsi, panchine e giochi sarà gravata di servitù all’uso pubblico, cosi come un locale ubicato a piano terra di circa 230 mq. Sono previsti inoltre interventi di consolidamento del muro di sostegno di via Ortigara.
E’ il più importante intervento tra quelli previsti per la fascia di fabbisogno abitativo che generalmente si definisce “area grigia”: persone e nuclei familiari che non riescono ad accedere al mercato libero per i valori della locazione troppo elevati e che non riescono ad ottenere un alloggio pubblico per un reddito comunque più elevato.
Nel caso specifico SPIM realizzerà e gestirà i 50 alloggi di edilizia residenziale sociale per locazione a canone moderato con vincolo di durata pari a 15 anni.
Le modalità di attuazione dell’intervento sono definite nella Convenzione stipulata tra Comune di Genova e S.P.I.M. S.p.A.
Va precisato che si tratta di alloggi che vengono assegnati su proposta della Agenzia Sociale per la Casa, sulla base di un reddito ISEE minimo che consenta il pagamento della locazione. Tali famiglie possiedono quindi un reddito medio basso, paragonabile a quello dei cittadini della zona.
Cos’è il canone moderato
Il canone moderato (legge regionale 38/2007) è stato introdotto nelle norme urbanistiche comunali con la variante generale per il settore abitativo per dare una risposta a quei nuclei familiari che non possono accedere ad un affitto di mercato e che non riescono ad avere neppure una casa popolare perché il loro pur basso reddito non gli consente di collocarsi in posizione favorevole della graduatoria di assegnazione.
L’affitto di un alloggio a canone moderato ha un valore ridotto del 25% rispetto a quello e concordato (l. n.431/98) e può avere un valore massimo di 6 € mq/mese.
Questi alloggi possono essere realizzati anche dai privati attraverso bando accedendo a contributi pubblici e gli immobili devono essere convenzionati per una durata di almeno 15 anni.
La normativa comunale prevede che in sede di convenzione venga stabilito che gli assegnatari siano individuati tra i nuclei familiari iscritti all’Agenzia Sociale per la Casa. L’affitto non eccedere il 30% sul reddito ISEE; reddito il cui tetto massimo non deve superare il doppio del reddito per accedere agli alloggi ERP.
Vedi le interviste all'assessore Emanuela Fracassi e a Stefano Franciolini, presidente di SPIM.