A dominare le valli del Polcevera e del Secca la collina di San Cipriano |
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San Cipriano nel 1853 divenne frazione di Pontedecimo, ma pochi anni dopo (nel 1869) venne aggregato al Comune di Serra Riccò. Un tempo luogo di villeggiatura di ricche famiglie genovesi, conserva ancora numerose ville, circondate da orti e giardini.
Di San Cipriano è originaria la famiglia patrizia genovese dei Cambiaso. I Cambiaso, discendenti da un ramo della famiglia veronese degli Scaligeri, si erano insediati fin dal XIV secolo nella Val Polcevera, quando erano intervenuti in aiuto dei ghibellini durante le sanguinose lotte di fazione di quel periodo.
L'esponente più illustre della famiglia, sotto il profilo politico ed istituzionale, è stato Giovanni Battista Cambiaso. Già governatore di Savona nel 1746 (durante la guerra di Successione austriaca, quando difese la città dalla truppe del re di Sardegna) divenne Doge nel 1771. Durante il suo breve dogato Giovanni Battista promosse e finanziò la costruzione della strada di fondovalle della Val Polcevera, la prima idonea al transito di carri e carrozze, destinata a collegare Sampierdarena con Novi attraverso il passo della Bocchetta, in sostituzione delle antiche mulattiere che percorrevano i crinali collinari, seguendo il tracciato dell'antica via Postumia. L’apertura di questa strada, in suo onore chiamata “Camblasia”, seppure di grande utilità pubblica, serviva anche a rendere più agevoli i collegamenti tra la città e i possedimenti dei Cambiaso in Val Polcevera.
Il castello raffigurato in foto è in stile neogotico e fu fatto costruire agli inizi del XX secolo dall’onorevole Emilio Parodi sul sito di un’altra delle antiche torri di avvistamento poste a difesa della Val Polcevera. Si trova su un’altura che domina le due vallate (Secca e Polcevera), dal Santuario della Vittoria fino al mare. Costruito ad imitazione degli antichi castelli, è costituito da un corpo centrale in mattoni con un’alta torre e da una torretta in pietra dalla parte opposta.
Il posto sembra destinato dalla stessa natura a servire come base di una fortezza e tale appare specialmente perché è sostenuto da muraglione dallo spessore di tre metri, veri bastioni monumentali. Il giardino è a due livelli. Vi si entra per un severo cancello in ferro battuto; prati tutti verdeggianti si stendono intorno ai bastioni e un viale grandioso conduce al posto sovrastane. Percorrendo il viale grande, si arriva all’ampio piazzale del castello, che è costituito in parte sopra i bastioni, in modo che per due lati le sue mura esterne non sono che il loro prolungamento.
E' costituito da un corpo centrale, tutto in mattoni, su cui domina l’alta torre, da un avancorpo con portico e da una torretta di pietra viva nella parte opposta. Ogni ornamento delle mura esterne richiama un ricordo storico. Dall’alta Torre del Castello si ammira un panorama fantastico. Ben ventisette campanili si presentano allo sguardo, che si spinge a contemplare una cerchia immensa di monti, il Figogna, il Tobbio, il Leco, il Monte Maggio, il Fasce e riposa in ultimo sulla distesa sconfinata del mare.
(foto: Caterina Scicolone - Fonte del testo: Wikipedia e sito di San Cipriano)