Quando la collina di San Biagio era una raffineria di prodotti petroliferi |
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Oggi molto spesso andiamo all'Aquilone, ma vi ricordate come era la zona di San Biagio prima che venisse riqualificata?
La foto nell'articolo rende molto bene l'idea. Partiamo da più indietro: l’area di San Biagio, era, fino agli inizi del XIX secolo, essenzialmente destinata a utilizzo agricolo si caratterizzava per la presenza della splendida villa Cataldi Bombrini, residenza di campagna nobiliare di cui oggi resta soltanto l’antica cappella gentilizia.
Nel secondo dopo guerra, infatti, nell’area venne installata una raffineria di prodotti petroliferi della ERG che, con i suoi impianti, canalizzazioni, silos, depositi di carburante, finì per occuparla interamente sino alla metà degli anni ottanta, quando gli impianti vennero dimessi e iniziarono i primi smontaggi e demolizioni.
Con l’approvazione nel 1994 dei Programmi Integrati denominati San Biagio 1 e San Biagio 2, ai sensi della Legge 203/91, venne disposto per l’area dell’ex raffineria un progetto complessivo di radicale e profonda riconversione e risistemazione, incentrato sul recupero ambientale, con l’obiettivo di restituire a funzione urbana un territorio completamento degradato che solo oggi, dopo una decina di anni di lavoro, è stato trasformato in un polo tra i più importanti della città, con un mix di destinazioni d’uso e di attività molto qualificanti: edilizia residenziale privata, edilizia pubblica convenzionata con alloggi per le forze dell’ordine, parcheggi, spazi a verde, aree per attività sportive e ricreative, opere infrastrutturali e servizi, edilizia commerciale, artigianale e produttiva diventando, quindi, quello che vediamo noi oggi.
Foto: Gino Ratto - Storie e Immagini della Valpolcevera